Il Partito Democratico e la Lista Civica Rifar Farra, rappresentati dalla consigliera comunale Natalina De Rosso, hanno espresso con forza la propria contrarietà all’accordo proposto dalla maggioranza al Consiglio Comunale di Farra di Soligo nella seduta del 16 settembre 2019.
Ecco il discorso di Natalina De Rosso che spiega la posizione del gruppo:
Vent’anni di controversie…. vent’anni di inadempienze da parte degli amministratori che si sono succeduti, primo fra tutti Francesco Arman Sindaco di Farra di Soligo dal 1987 al giugno 2004 che con i suoi consiglieri ha voluto approvare dei Piani di Insediamenti Produttivi nonostante la ferma opposizione di cittadini e consiglieri comunali ancora oggi impegnati nel nostro gruppo Rifar Farra….. ma anche di quelli in carica successivamente da quando i ricorsi hanno iniziato a dar per così dire “torto” al Comune e ragione agli espropriati.
In passato solo perché una delle parti in conflitto era un Ente Pubblico era quasi scontato l’esito della controversia….. poi ad un certo punto le leggi cambiano….. in Europa i privati cittadini sono rispettati a tal punto che se un Ente pubblico non riesce a chiudere una controversia viene condannato a pagare.
Ma in Comune di Farra si è preferito resistere, resistere ad ogni costo, proprio ad ogni costo, viste le ingenti spese legali sostenute finora!
Siamo stati pignorati una prima volta e la reazione è stata chiamare a raccolta cittadini, amministratori pubblici per gridare allo scandalo: “Un Comune che non possa più disporre dei propri soldi per la caparbietà di alcuni privati e dei loro avvocati?”
Poi il secondo pignoramento, e qui è calato il sipario e il silenzio, in fondo le elezioni erano alle porte, che problema c’era se per 8/9 mesi il Comune non avrebbe più pagato e onorato i propri impegni?
Ma ora siamo arrivati al dunque! Sono bastate le elezioni amministrative per sbloccare tutto? Tutti i gruppi avevano nel loro programma quello di sanare la controversia….. ma il gruppo che attualmente amministra ha deciso di procedere in assoluta autonomia dato che i numeri in consiglio comunale glielo permettono. Sono rimasti inascoltati i miei appelli con i quali chiedevo il coinvolgimento di tutto il consiglio comunale nella soluzione di questa controversia, almeno nelle persone dei capigruppo!
Stasera dobbiamo prendere atto e votare un accordo che non conosciamo nei particolari? Ma le trattative erano e dovevano restare riservate, mi è stato risposto….. la nostra presenza avrebbe inficiato l’esito? E’ stato come se solo la maggioranza avesse l’interesse a chiudere l’accordo; come se non fosse interesse di tutti i cittadini e dei loro rappresentanti. Risolvere l’annosa questione stava al di sopra di una lista o di un colore politico e ora non posso approvare quello per il quale siamo stati ostinatamente tenuti fuori e all’oscuro!
Il sindaco rende conto al Prefetto, al Procuratore della Corte dei Conti, acquisisce pareri legali di professori milanesi. E noi chi siamo per chiedere di essere coinvolti? Siamo rappresentanti dei cittadini con la stessa dignità di chi è in maggioranza! “Sarò Sindaco di tutti” aveva chiosato nel primo consiglio comunale, ma forse di tutti meno 26 persone che hanno avuto la sfrontatezza di candidarsi e che ora debbono restare escluse da tutto!
Vent’anni di controversia e saldare tutto in un anno? Alla Lega Nord sono stati concessi 75 anni per sanare il debito con lo Stato per 49 milioni di rimborsi elettorali……
Oggi, ai cittadini che hanno già pagato solo negli ultimi 5 anni più di mezzo milione di euro in spese legali, si chiede di pagare un milione e 800 mila euro per coprire la differenza fra quanto verseranno gli assegnatari e quanto devono ricevere gli espropriati!
L’accordo inoltre prevede anche il pegno nelle azioni Asco Piave, ma solo come sicurezza, se per caso il Comune dovesse trovarsi in “sofferenza” ma mi si dice che non sarà così… che non si corre nessun pericolo….. Però non tutti gli assegnatari hanno aderito, il 9% dei crediti non sono contemplati in questo accordo.
In conclusione voterò no a questo accordo per due motivi:
1) Perché è l’ennesimo prelievo dalle tasche dei cittadini dopo aver trascinato colpevolmente le cause per anni;
2) Perché non abbiamo sufficienti elementi per pensare che non si sarebbe potuto fare meglio, poiché siamo stati tenuti all’oscuro, le direttive sono state date dalla Giunta a metà agosto dopo che in giugno e luglio nei fitti incontri erano già stati presi gli accordi. Sarà questo che andate ad approvare l’accordo risolutivo? Un giorno forse qualcuno scriverà un libro su questa vicenda e scoprirà di certo che è stata una storia di cattiva amministrazione che noi denunciamo da anni e che continueremo a farlo.