La serata sulla riforma costituzionale, che si è tenuta venerdì 21 ottobre all’Auditorium Santo Stefano, organizzata dal Circolo PD di Farra di Soligo e dall’ANPI QdP e Vallata, è andata oltre ogni aspettativa. L’auditorium era al completo e tutti i presenti hanno ascoltato con grande attenzione gli interventi pacati e argomentati del prof. Sergio Gerotto e del prof. Marco Giampieretti.
Questo il discorso introduttivo del segretario del PD di Farra di Soligo Federico Amianti:
Buona sera a tutti.
Nel cominciare questa bella serata di dibattito voglio esprimere la mia soddisfazione come segretario del Partito Democratico di Farra di Soligo nel essere riusciti ad organizzare questo momento.
Quando durante l’estate abbiamo pensato ad una serata come questa sembrava impossibile che si potesse realizzare.
Eravamo all’indomani delle polemiche per le dichiarazioni del ministro Maria Elena Boschi su come votano i partigiani veri;
Si metteva in dubbio la presenza degli stand dell’ANPI alla Feste dell’Unità;
A noi che volevamo discutere sul testo della riforma e non sul destino del Governo ci veniva detto che questo era un Referendum in cui si sarebbe votato sì o no a Matteo Renzi.
Ebbene a distanza di qualche mese abbiamo capito che avevamo fatto la scelta giusta: com’era naturale che fosse due organizzazioni democratiche e ancorate ai valori della Resistenza, quali sono PD E ANPI, hanno superato le polemiche e hanno capito che per il bene del Paese e della democrazia era necessario confrontarsi a viso aperto e spiegare le rispettive ragioni ai cittadini. Lo abbiamo visto il 15 settembre scorso alla Festa dell’Unità di Bologna in cui si sono confrontati il presidente del consiglio e quello dell’ANPI e poi in tante altre località d’Italia.
Fedeli a quanto avevamo intuito, e consapevoli che stasera non discutiamo del futuro del Governo ma della Costituzione Italiana, abbiamo deciso di dare una strada ben precisa al nostro dibattito. Quella della lettura del testo giuridico così com’è. Quella del confronto sulle norme e non sulle semplificazioni e sugli slogan.
Se volete è una strada complicata, impegnativa… ma siamo sicuri che sia l’unica in grado di far comprendere le ragioni profonde di quanti voteranno sì e di quanti voteranno no al referendum.
Per questo motivo alle porte vi è stato distribuito un fascicolo recante il testo costituzionale vigente a fronte con quello modificato. Il fascicolo, come vedete, è corposo come lo è la riforma.
Stasera avremo l’occasione, grazie ai nostri ospiti, di capire meglio i contenuti della legge costituzionale di modifica votata da questo parlamento in ultima lettura nello scorso aprile.
Non voglio quindi anticipare nulla di quanto emergerà dopo. Tuttavia non posso non ricordarvi che come siamo di fronte ad un passaggio storico. Il Partito Democratico crede fermamente che l’assetto istituzionale di oggi abbia bisogno di essere cambiato. È sufficiente richiamare alla memoria i primi mesi di questa legislatura (il parlamento senza una maggioranza chiara al Senato, la rielezione di Napolitano, il governo di larghe intese, la commissione degli esperti voluta da Letta e da Napolitano). L’intervento era quindi non solo opportuno ma necessario. E l’intervento che questo Parlamento ha portato a termine rappresenta la svolta auspicata le la vita istituzionale del Paese.